Gli studi di epidemiologia osservazionale hanno spesso rilevato un’associazione diretta tra il consumo di carne e di alimenti di origine animale ed il rischio cardiovascolare. I dati più recenti hanno in realtà significativamente ridimensionato il possibile ruolo dei saturi sul rischio cardiovascolare
Andrea Poli
Quasi tutti i nostri pazienti hanno sentito parlare del colesterolo “buono”. Dal mondo della ricerca stanno arrivando novità importanti, che suggeriscono la necessità di una revisione di questo tema, anche per i riflessi clinico-terapeutici che tale revisione può comportare.
Un processo di revisione che potremmo definire strutturale sta interessando le nostre conoscenze sulla relazione tra il consumo alimentare di sale, le modificazioni della pressione arteriosa ed il rischio di eventi cardio- e cerebro-vascolari. Vediamo di cosa si tratta
È legittimo dedicare minore attenzione agli interventi di controllo della colesterolemia nei soggetti oltre i 75 anni di età, specie se in prevenzione primaria? Molti clinici risponderebbero probabilmente positivamente a questa affermazione. Ma è davvero la via giusta?