Bradicardia: cosa sapere

Nella maggior parte dei casi limitiamo i problemi legati al cuore a una serie di macro-patologie che sono sempre sotto i riflettori. Come ad esempio l’infarto. Spesso però ignoriamo che intorno a queste condizioni ruotano una serie di sintomi che dovrebbero essere sempre ascoltati, valutati e monitorati. Uno di questi è la bradicardia.

Di cosa stiamo parlando esattamente? A cosa si riferisce questo disturbo del battito cardiaco? Ecco una serie di informazioni base per conoscere meglio la condizione del bradicardico e le conseguenze di questa caratteristica cardiaca abbastanza diffusa.

Cos’è la bradicardia: definizione

Il termine bradicardia indica una condizione di battito cardiaco rallentato. Nello specifico possiamo dire che rientra nelle aritmie, irregolarità e alterazioni della frequenza cardiaca. Ma cosa significa? Qual è il parametro da rilevare? Ecco le considerazioni di webmd.com:

“Normally, your heart beats 60 to 100 times a minute when you’re at rest. But with bradycardia, it goes down to less than 60 beats a minute”.

Si definisce tale la situazione di un individuo che – mediamente – presenta un battito a riposo sotto le 60 pulsazioni al minuto. Ovviamente esistono casi di bradicardia lieve dove i battiti non scendono sotto quota 50 ma in altre condizioni possiamo parlare di bradicardia moderata o addirittura grave. In alcuni casi specifici, come avviene per gli atleti, questa situazione può essere considerata abbastanza comune. Ma da non sottovalutare.

Quali sono le cause del problema?

La bradicardia può essere rilevata attraverso un’attenta analisi delle cause che portano a registrare questa aritmia del cuore. Gli approfondimenti medici e le visite che si eseguono per scoprire eventuali casi sono sostanzialmente elettrocardiogramma – a riposo e dopo prova da sforzo e analisi del sangue. Nello specifico, la bradicardia può essere legata a:

  • Invecchiamento
  • Infarto
  • Miocardite.
  • Ipotiroidismo.
  • Apnea durante il sonno.
  • Malattie infiammatorie.
  • Alcuni farmaci.

Molto importante ricordare che esistono casi di bradicardia connessi a un disturbo cardiaco presente fin dalla nascita, un difetto cardiaco congenito. Inoltre questa irregolarità del battito può insorgere dopo un intervento al cuore in cui è subentrata una difficoltà.

Perché gli atleti hanno la bradicardia?

Abbiamo già sottolineato il fatto che gli sportivi possono registrare casi di bradicardia asintomatica. I meccanismi alla base di questa condizione non sono ancora ben chiari, anche se si parla di un adattamento del cuore allo sforzo cardiaco (ncbi.nlm.nih.gov).

Tutte le persone che fanno sport sono soggette a questo disturbo? No, solo chi pratica attività fisica di resistenza per più di un’ora al giorno (healthline.com/athlete-heart-rate).

“Some athletes may present with extreme forms of bradycardia, such as a resting sinus rhythm of less than 30 beats per minute or sinus pauses of longer than 3 s”.

Secondo il sito web oxfordmedicine.com, alcuni atleti hanno forme estreme di bradicardia, con un ritmo a riposo inferiore a 30 battiti al minuto o pause sinusali di durata superiore a 3 secondi. Fino a che punto questo può essere considerato fisiologico? Non bisogna ignorare questi segnali, nonostante la già citata ricorrenza di un ritmo rallentato per gli sportivi.

Anche nel caso degli atleti bisogna procedere con analisi approfondite per valutare – comprese le combinazioni asintomatiche – la presenza di patologie che portano bradicardia.

Quali sono i sintomi della bradicardia

Come sottolineato, in soggetti giovani e allenati la bradicardia lieve può essere fisiologica e senza sintomi particolari. Non è così per chi è affetto da bradicardia grave. In questi casi possiamo registrare diversi sintomi che vanno da stanchezza, vertigine e confusioni fino a:

  • Dolore al torace.
  • Disturbi del sonno.
  • Affaticamento.
  • Svenimenti.
  • Difficoltà a eseguire esercizi.
  • Dispnea.
  • Ipotensione.
  • Arresto cardiaco (raro).

Ricordiamo che la bradicardia non è un fenomeno che riguarda solo persone anziane o adulte: anche i bambini possono registrare condizioni di rallentamento delle pulsazioni cardiache. Ovviamente bisogna prestare massima attenzione a questi episodi. E muoversi per tempo con i dovuti controlli per ottenere una cura adeguata alla condizione.

Come curare la bradicardia

In molti casi, quando si registra una bradicardia occasionale, non esiste una vera e propria cura ma si procede a un controllo periodico per verificare eventuali evoluzioni. Per eventi moderati, invece, si possono assumere dei farmaci che intervengono sulla causa. Oppure si possono trovare cure alternative se sono proprio le medicine a causare la bradicardia.

Nei casi più gravi, invece, si procede con l’inserimento di un pacemaker. Vale a dire un supporto in grado di registrare e regolamentare il battito cardiaco all’occorrenza. 

C’è anche il supporto che può dare il singolo individuo pr prendersi cura della bradicardia. Per prevenire eventuali problemi e complicanze ci sono delle attenzioni da osservare. 

Ad esempio, un buon equilibrio a tavola con una dieta povera di grassi e un’attività fisica adeguata – insieme al giusto riposo, a uno stop al fumo e all’eccesso di alcol – possono aiutare a mantenere un livello di salute ideale per l’intero apparato cardiocircolatorio.