Caffè, Angelo o Diavolo?

Ovvero: quante tazzine di caffè al giorno si possono bere?

Come per altri alimenti, le quantità assunte giocano un ruolo fondamentale tra vantaggi e svantaggi. Bere una moderata quantità di caffè ha diversi benefici per la salute, ma eccedere con questa bevanda espone l’organismo al rischio di malattie cardiovascolari ed altre patologie.

Di seguito andremo ad effettuare un raffronto tra i vantaggi e gli svantaggi dell’assumere questa bevanda.

Effetti benefici del caffè

Bere caffè in dosi moderate è sicuro ed assicura dei vantaggi fondamentali per il benessere del nostro organismo:

  • Il caffè è la fonte numero uno di antiossidanti nella dieta umana (presenti anche nel vino e nel tè): alti livelli di antiossidanti aiutano a proteggere il corpo dai danni causati dai radicali liberi.
  • Riduce il rischio di tumori della bocca.
  • Può migliorare marcatamente le prestazioni fisiche: la caffeina stimola il sistema nervoso, segnalando alle cellule adipose di scomporre il grasso corporeo e, aumenta anche i livelli di adrenalina nel sangue.
  • Contiene nutrienti essenziali: una singola tazza di caffè può contenere vitamina B2, vitamina B3, vitamina B5, manganesio e potassio.
  • Il caffè riduce il rischio di ictus nelle donne anziane.
  • Può inoltre ridurre il rischio di Alzheimer e demenza. Altri studi hanno scoperto che il consumo regolare di caffeina aiuta a rallentare il tasso di declino cognitivo negli anziani.

Effetti collaterali del caffè

Bere caffè in dosi moderate è sicuro, ma la caffeina crea dipendenza e può avere effetti dannosi sulla nostra salute:

  • Aumenta l’ansia e interrompe i modelli di sonno, portando a un sonno agitato e anche all’insonnia.
  • Aumenta i livelli di zucchero nel sangue, rendendo più difficile gestire la propria insulina per chi ha il diabete di tipo 2, e può anche aumentare leggermente la pressione sanguigna.    
  • La caffeina interagisce con alcuni farmaci, tra cui quelli per la tiroide, i farmaci psichiatrici e quelli per la depressione.
  • Il caffè può causare anche nervosismo, irrequietezza, disturbi di stomaco, nausea e vomito, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria.
  • La caffeina può causare ipertensione, che è un precursore delle malattie cardiovascolari.
  • Se soffri di bruciori di stomaco, evita di bere caffè, perché è altamente acido e irritante per il tratto gastrointestinale.

Come misurare il consumo di caffè: tazzine o quantità di caffeina?

In un certo senso non è corretto parlare di un numero massimo di tazzine di caffè da consumare al giorno, ma piuttosto di quantità di caffeina è possibile assumere giornalmente.
Prima di entrare nello specifico, va sottolineato che la caffeina è presente in oltre 60 specie alimentari oltre che nella materia prima diretta, tra queste ad esempio il cioccolato ed il tè, pertanto è necessario nella stima di assunzione della caffeina valutare anche l’interazione di altri alimenti.

Quanta caffeina c’è in una tazza di caffè?

Spesso dipende dal tipo di caffè e perfino dal processo di preparazione:

  • Caffè all’americana (tazze da 250 ml circa): 95-200 mg di caffeina
  • Caffè all’americana decaffeinato (tazze da 250 ml circa): 2-12 mg di caffeina
  • Caffè espresso (tazzine da 30 ml): 47-75 mg di caffeina
  • Caffè espresso decaffeinato (tazzine da 30 ml): 0-15 mg di caffeina
  • Caffè istantaneo o solubile (tazze da 250 ml circa): 27-173 mg di caffeina
  • Caffè istantaneo decaffeinato (tazze da 250 ml circa): 27-173 mg di caffeina

Quanta caffeina è opportuno consumare al giorno?

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Fino a 400 milligrammi di caffeina al giorno possono essere sicuri per la maggior parte degli adulti sani e di robusta corporatura, mentre il dosaggio si abbassa nel caso di corporatura più esile. Ciò che è stato detto finora ha valenza anche per adolescenti e ragazzi, tuttavia sarebbe opportuno istruirli sull’assunzione eccessiva di caffeina e, laddove presenti abusi, sulla miscelazione di caffeina con alcol e droghe. Nel caso di donne in stato di gravidanza o in allattamento dovrebbero invece evitare l’assunzione della caffeina o comunque limitarne l’uso a meno di 200 mg al giorno per non incorrere in possibili rischi per il feto.