Nuovo Coronavirus, solitudine e problemi cardiovascolari

Siamo ancora in piena emergenza da Covid-19, anche se il vaccino ci mostra una strada da seguire per ritrovare una nuova normalità e soprattutto per ridurre drasticamente contagi, ospedalizzazioni e terapie intensive, aspetti che abbiamo -volenti o nolenti- imparato a conoscere nel corso dei mesi.

Il virus – che come ormai sappiamo può arrivare a causare una doppia polmonite interstiziale particolarmente seria – tende ad essere pericoloso soprattutto se ci sono delle condizioni patologiche pregresse e delle debolezze del corpo congenite (condizioni chiamate comorbidità), condizioni che spesso acuiscono problemi pregressi anche a livello cardiaco.

Ricerche scientifiche accreditate hanno messo in evidenza un punto: il Covid-19 tende a lasciare anche danni al cuore. Sin dai primi mesi di questa pandemia i ricercatori (come ad esempio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica JAMA), hanno infatti riscontrato anomalie cardiache nel 78% dei pazienti guariti dal nuovo Coronavirus, oltre a un’infiammazione miocardica in corso nel 60% di essi.

Diventa quindi chiaro come un’arma fondamentale per ridurre i pericoli derivanti dal virus è quello di continuare a prendersi cura di noi stessi, continuando nella prevenzione cardiovascolare, negli screening e nelle attività di miglioramento dell’efficienza cardiaca.

Tutto, però, diventa più difficile da affrontare a causa della solitudine e dell’assenza di relazioni sociali. Quali sono le relazioni tra Covid-19, solitudine individuale e cure per le persone che hanno problemi del cuore e delle arterie? Ecco cosa bisogna sapere.

Solitudine e distanziamento sociale

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Sappiamo bene che il distanziamento sociale è una delle soluzioni più efficaci per limitare i contagi. La trasmissione del virus è favorita dalle situazioni di assembramento, quindi per evitare nuovi contagi gli stati impongono nuove restrizioni. Secondo il sito www.cdc.gov:

“Social distancing should be practiced in combination with other everyday preventive actions to reduce the spread of COVID-19, including wearing masks, avoiding touching your face with unwashed hands, and frequently washing your hands with soap and water for at least 20 seconds”.

La distanza sociale, insieme ad altre pratiche come indossare la mascherina e lavare spesso le mani, aiuta a ridurre i contagi. Questo però significa isolarsi, limitare i contatti. 

Bisogna restare a casa e uscire solo se strettamente necessario. Molto dipende dal tipo di condizione che vive il territorio ma spesso, soprattutto nei soggetti più deboli, questa condizione – accentuata anche da una comunicazione ossessiva – porta a stati di ansia e preoccupazione che spingono le persone a evitare qualsiasi contatto con l’esterno.

I danni di una solitudine estrema

Le malattie del sistema cardiocircolatorio – con relativi fattori di gravità correlata come diabete, colesterolo alto, obesità e ipertensione – rendono vulnerabili le persone nei confronti del Covid-19. Ma al tempo stesso il lockdown porta gli individui a isolarsi, ad allontanarsi da controlli periodici (ne abbiamo parlato qui, e qui) e dalle buone pratiche che aiutano a prevenire i disturbi, come l’attività fisica.

“Limited social interactions, such as in lockdown, will affect the body at three levels, physiological, psychological, and behavioural, and increase traditional risk factors and thus risk of cardiovascular disease (CVD) itself”.

In buona sintesi, il lockdown non è una scelta priva di conseguenze per il corpo umano. Anzi, le interazioni sociali limitate legate a un blocco della circolazione – secondo www.ncbi.nlm.nih.gov – possono influenzare il corpo dal punto di vista fisiologico, psicologico e comportamentale. Aumentando i fattori di rischio anche per le malattie cardiovascolari.

Questo è ancora più accentuato per le persone che hanno propensione a depressione, consumo di tabacco e alcolici, dieta ricca di grassi e zuccheri, sedentarietà. 

Queste condizioni si correlano in modo pericoloso ai disturbi cardiovascolari e, alla stesso tempo, lunghi periodi di isolamento sociale. Il tutto si amplifica quando si intrecciano altri fattori socioeconomici come la perdita del lavoro e l’assenza di spazi verdi o giardini.

Distanza sociale non vuol dire isolamento continuo

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Di sicuro bisogna rispettare le regole imposte per affrontare la pandemia da Covid-19. Ma è anche vero che è sempre garantita l’attività fisica individuale. Non a caso anche l’ISS sottolinea che è importante mantenere una buona condizione fisica durante i lockdown:

“L’esercizio fisico, non solo contribuisce a mantenersi in salute, ma anche a promuovere il benessere fisico e mentale, migliora la qualità del sonno, l’umore, l’autostima e favorisce la gestione di stress, ansia e frustrazione che la situazione attuale può generare”.

Puoi mantenere le distanze dalle altre persone e, alla stesso tempo, rimanere attivo e in movimento. Puoi fare jogging in un parco o su una strada isolata, usare la bicicletta, fare una passeggiata durante le prime ore della giornata. Scegli strade isolate vicino casa, studia un percorso che ti consenta di evitare assembramenti e altri gruppi di persone. 

Ma soprattutto non bisogna temere controlli di routine dato che i problemi cardiaci, spesso, sono asintomatici e si possono monitorare solo con le analisi periodiche. Che durante la pandemia diventano sempre meno frequenti e si tende a rimandare per evitare contagi. Dimenticando che un mancato monitoraggio può essere altrettanto pericoloso.

Un’indicazione importante per tutti

La pandemia causata dal nuovo Coronavirus impone una regola chiara e importante da rispettare: l’isolamento sociale. Non possiamo incontrare persone e spostarci sul territorio.

O almeno non possiamo farlo per futili motivi. Ma è consentito prendersi cura della propria salute, in qualsiasi caso. Dalla semplice prevenzione ai controlli fino al trattamento del caso più grave. Perché, come suggerisce il winchesterhospital.org non c’è tempo da perdere:

“A heart attack is a medical emergency and needs immediate care. The first thing you need to do is call for emergency medical services. Your survival chances increase with earlier emergency treatment. Heart damage can often be minimized or averted by immediate treatment”.

Il distanziamento sociale è un presidio chiave per evitare il contagio che può sfociare, però, in un senso di solitudine che porta i più deboli – magari gli anziani, le persone che non possono prendersi cura della propria persona – a una condizione di abbandono. 

Questo è un punto importante da tamponare e risolvere per evitare l’aggravarsi di condizioni che possono acutizzare la gravità dei problemi cardiovascolari. Soprattutto quelli più gravi. 

Bisogna continuare a prendersi cura della propria persona, fare attività fisica, presentarsi ai controlli di routine e a chiamare il pronto soccorso in caso di malore improvviso.