La relazione tra dislipidemie e disturbi dell’umore è un concetto già noto e le relazioni tra queste condizioni si intrecciano sia dal punto di vista delle cause che degli effetti.
Le patologie che riguardano la classica condizione del sangue, con una quantità di lipidi carente o in eccesso (condizione più comune), si manifestano spesso in concomitanza con i problemi di bipolarismo e depressione, senza distinzione per fascia di età o genere.
Ma cosa sapere in più rispetto a tutto ciò? Come possiamo proteggerci e anticipare gli effetti negativi di queste condizioni?
Ecco una serie di passaggi da affrontare per riconoscere, prevenire e curare gli effetti della combinazione tra dislipidemie e disturbi dell’umore.
Cosa sono le dislipidemie?
Con questo termine intendiamo tutto ciò che viene incluso nelle variazioni delle quantità di lipidi nel sangue rispetto agli standard ideali. Questo sia per le mancanze che per gli eccessi, anche se quest’ultima condizione la più comune e registrata. Nello specifico, come suggerisce msdmanuals.com, possiamo dire che le dislipidemie consistono in un:
“Aumento del colesterolo plasmatico, dei trigliceridi, o di entrambi, o in un basso livello di colesterolo HDL che contribuisce allo sviluppo di aterosclerosi. Le cause possono essere primitive (genetiche) o secondarie (…). Il trattamento comporta modificazioni dietetiche, esercizio fisico e farmaci ipolipemizzanti”.
Quindi abbiamo iperlipidemie e ipolipidemie, come ad esempio l’eccesso di colesterolo cattivo o carenza di quello buono. In questo panorama si possono inserire diverse condizioni esterne che portano a peggiorare queste realtà. Considerando sempre i punti di partenza:
- Dislipidemia primaria (o familiare).
- Dislipidemia secondaria.
Nel primo caso abbiamo una condizione in cui l’eccesso o la carenza di lipoproteine si lega a una predisposizione genetica in cui il problema si manifesta anche in età pediatrica.
Il secondo, invece, è una situazione che si manifesta nel tempo ed è causata da fattori esterni come alimentazione squilibrata, abitudini errate, malattie correlate e farmaci.
Cosa sono i disturbi dell’umore
Qui rientrano le condizioni di instabilità mentale legate a problemi depressivi e bipolari, realtà che riguardano persone adulte ma anche bambini e adolescenti. Possiamo riassumere queste situazioni problematiche con le parole del sito web mayoclinic.org:
“If you have a mood disorder, your general emotional state or mood is distorted or inconsistent with your circumstances and interferes with your ability to function. You may be extremely sad, empty or irritable (depressed), or you may have periods of depression alternating with being excessively happy (mania)”.
Chi soffre di un disturbo del genere deve convivere con un umore incostante e incoerente con la realtà circostante. Questo interferisce con le potenzialità e la possibilità di condurre una vita equilibrata al punto da sfociare in stati di profonda depressione e nel suicidio.
Tristezza, felicità, ansia, irritabilità: sono condizioni comuni che mostriamo in base a dei canoni socialmente condivisi. Chi soffre di disturbi dell’umore non riesce a gestire queste situazioni in modo coerente. Ma come si relaziona tutto questo con le altre patologie mediche e, soprattutto, con le alterazioni di lipidi nel sangue?

Dislipidemie e disturbi dell’umore, cause e correlazioni
Qual è il filo conduttore che unisce i disturbi dell’umore – instabilità ed eccessi di tristezza, felicità, rabbia – con la sregolatezza dei livelli di lipidi in eccesso o carenti nel sangue? In primo luogo abbiamo una riflessione rispetto alla cause di quest’ultimo disturbo.
Nel caso delle dislipidemie secondarie il problema nasce soprattutto a causa di una combinazione infelice tra alimentazione sregolata, scarsa cura delle proprie abitudini motorie, sedentarietà ed eccessi vari come quelli di alcool, tabacco e tossicodipendenze.
Però questi sono anche parametri tipici di una condizione legata a depressione e problemi bipolari in cui si alternano fasi di mania e di tristezza. Molti farmaci possono causare dislipidemie e tra questi medicinali troviamo anche gli stabilizzanti dell’umore.
Dislipidemie e disturbi dell’umore, anticipare e curare
Può sembrare una strana coincidenza, in realtà molte condizioni di disturbi dell’umore possono trovare grande giovamento mettendo in pratica le stesse buone abitudini che aiutano a risolvere i casi meno gravi di dislipidemia.
Certo, in entrambi i casi bisogna sempre valutare la necessità di associare una cura farmacologica. Ma le parole della dottoressa Tello di Harvard lasciano intravedere una condizione a favore di chi pone l’accento soprattutto sullo stile di vita da assumere per risolvere queste patologie legate ai disturbi della personalità:
“I have seen three patients with depression requiring treatment. Treatment options include medications, therapy, and self-care. Self-care includes things like sleep, physical activity, and diet, and is just as important as meds and therapy — sometimes more so”.
Dr. MoniqueTello
Ho visto pazienti con depressione aver bisogno di trattamenti. Le opzioni includono medicine, terapia e prendersi cura di sé stessi. Questo concetto include dormire, fare attività fisica ed una dieta equilibrata, ed è importante come le medicine e la terapia, spesso anche di più.
Il trattamento dei pazienti depressi include una terapia farmacologica ma anche un’adeguata cura della persona che comprende sonno, attività fisica e dieta. Una combinazione importante quanto le medicine, a volte di più. Questo perché il modello alimentare occidentale – tipico dei paesi sviluppati – è associato a un aumentato rischio di depressione.
Stesso discorso vale per le dislipidemie. Un’alimentazione sana – pochi grassi e zuccheri, tante fibre, sostituzione di carni rosse con pesce e pollo, assenza di cibi trattati, fritti e ricchi di grassi saturi – è associato a un ridotto rischio di depressione. Ma anche di dislipidemie.
E a se associamo tutto questo a un’attività fisica continua, un ritmo del sonno adeguato (8 ore), idratazione costante, zero vizi e dipendenze possiamo dare un contributo importante sia alle malattie legate alla presenza di grassi nel sangue che ai disturbi dell’umore.