Effetti della combinazione di acido bempedoico e ezetimibe

Nei pazienti diabetici con Dislipidemia

Francesco Cipollone, Ilaria Rossi, Damiano D’Ardes
Istituto di Clinica Medica, Università “G. d’Annunzio” Chieti

È recentemente apparsa sull’American Journal of Preventive Cardiology una pubblicazione su uno studio riguardante l’impiego di acido bempedoico ed ezetimibe in una coorte di pazienti dislipidemici con diabete mellito di tipo II, non trattati con statine (1).

Com’è noto, infatti, le statine possono essere talvolta associate a un peggioramento del controllo glicemico ed alcune tipologie di pazienti dislipidemici con diabete mellito di tipo 2 potrebbero giovarsi di terapie non-statiniche per raggiungere gli obiettivi di riduzione del colesterolo LDL-C e quindi di riduzione del rischio cardiovascolare, già di per sé consistente per la presenza della patologia diabetica di base.

Lo studio in questione, di fase 2, in doppio cieco (NCT03531905), ha provato a valutare l’efficacia e la sicurezza dell’acido bempedoico al dosaggio di 180 mg in aggiunta all’ezetimibe al dosaggio di 10 mg in combinazione a dose fissa in pazienti con diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia in assenza di un contemporaneo trattamento con statine o altre terapie ipolipemizzanti.

I principali criteri di inclusione erano i seguenti:

  • diabete mellito di tipo 2 da almeno 6 mesi;
  • regolare assunzione di farmaci antidiabetici da almeno 3 mesi;
  • HbA1c tra 7-10%;
  • colesterolo LDL superiore a 70 mg/dL.

I criteri di esclusione invece erano rappresentati da:

  • un indice di massa corporea > 40 kg/m2;
  • una documentata storia di malattia cardiovascolare clinicamente significativa;
  • trigliceridemia a digiuno > 400 mg/dL;
  • anamnesi di diabete di tipo 1;
  • ipotiroidismo non trattato;
  • disfunzione epatica;
  • disfunzione renale;
  • disturbi gastrointestinali interferenti l’assorbimento dei farmaci;
  • disturbi ematologici e coagulativi;
  • tumore maligno attivo;
  • abuso di droghe o alcol.

I pazienti inclusi hanno anzitutto ricevuto un placebo durante un periodo di washout di 5 settimane (in cui qualsiasi eventuale terapia ipolipemizzante è stata interrotta). I pazienti sono stati quindi randomizzati 1:1:1 a ricevere acido bempedoico 180 mg + ezetimibe 10 mg, ezetimibe 10 mg o placebo una volta al giorno per 12 settimane. Le valutazioni considerate nello studio includevano la variazione percentuale dell’LDL-C dal basale alla 12° settimana, di altri parametri lipidici e della proteina C-reattiva ad alta sensibilità. Venivano ovviamente strettamente monitorate, durante tutto lo studio, sicurezza e tollerabilità dei trattamenti somministrati.

Andando ad analizzare i risultati, tra i 179 pazienti randomizzati, le caratteristiche basali dopo il periodo di washout erano simili tra i gruppi di trattamento, con livelli medi di C-LDL di 142,6 mg/dL ed emoglobina glicata media dell’8,0%. Alla 12° settimana, la terapia con acido bempedoico + ezetimibe aveva ridotto i livelli medi di colesterolo LDL del 38,8%, molto più del solo ezetimibe (19,2%; differenza 19,5% [intervallo di confidenza (CI) 95%), 13,4%-25,7%]; p < 0,001) o del placebo (incremento dello 0,9%; differenza, 39,6% [IC 95%, 33,4%-45,8%]; p <0,001).

Inoltre la combinazione acido bempedoico + ezetimibe aveva ridotto significativamente i livelli di proteina c-reattiva rispetto a ezetimibe (29,2%; p = 0,005) e rispetto al placebo (36,7%; p <0,001). L’incidenza di eventi avversi si era mostrata bassa in tutti i gruppi di trattamento e non erano emersi elementi indicativi di un peggioramento del controllo glicemico.

In conclusione lo studio ha preliminarmente dimostrato che, nei pazienti con diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia che non stavano ricevendo statine o altri farmaci ipolipemizzanti, la combinazione acido bempedoico + ezetimibe ha significativamente ridotto i livelli di colesterolo LDL, mostrando al tempo stesso una buona tollerabilità da parte dei pazienti.

Questi dati pertanto, unitamente a quelli di altri lavori, tendono a sottolineare ancora una volta l’efficacia e la tollerabilità dell’acido bempedoico, anche in combinazione a ezetimibe, come in questo specifico caso.

La comunità scientifica rimane in attesa di ulteriori dati per confermare l’efficacia e la tollerabilità nella “real life” dei nuovi trattamenti ipolipemizzanti che si stanno affacciando sullo scenario clinico.

BIBLIOGRAFIA

  1. Bays HE, Baum SJ, Brinton EA, Plutzky J, Hanselman JC, Teng R, Ballantyne CM. Effect of bempedoic acid plus ezetimibe fixed-dose combination vs ezetimibe or placebo on low-density lipoprotein cholesterol in patients with type 2 diabetes and hypercholesterolemia not treated with statins. Am J Prev Cardiol. 2021 Oct 4;8:100278. doi: 10.1016/j.ajpc.2021.100278. PMID: 34746903; PMCID: PMC8550983.