Ci sono diversi esami da eseguire per scoprire problemi al cuore e per prevenire infarto, arresto cardiaco o ictus. Un punto lo anticipiamo subito: la diagnosi precoce è uno dei punti sostanziali per evitare problemi che potrebbero portare a conseguenze estreme.
Inoltre, gli esami per valutare eventuali malattie cardiovascolari non devono essere visti come un passaggio utile solo a chi ha determinate patologie. Molte malattie del cuore non presentano sintomi evidenti se non quando è già in corso un’evoluzione preoccupante. Per questo la prevenzione del cuore dovrebbe avvenire in tempi non sospetti. Ad esempio:

“Most Americans assume that there is no need to visit their physician until something is wrong. In reality, regular examinations and screenings related to heart health should begin at 20 years old, with most tests being performed every 2 to 4 years”.
Il Cardiovascular Institute of the South sottolinea che la maggior parte degli americani visita il proprio medico solo quando qualcosa c’è qualcosa che non va. Non deve essere così.
In realtà, gli esami e gli screening relativi alla salute del cuore dovrebbero iniziare a 20 anni, la maggior parte dei test poi vanno eseguiti ogni 2 o 4 anni. La pressione del sangue si può misurare sempre e comunque, poi le condizioni cambiano in base alle singole necessità.
Ci sono degli esami molto specifici che però servono a diagnosticare problemi specifici per la salute del cuore e possono individuare eventuali fonti di pericolo. Quali sono gli esami da eseguire per scoprire problemi al cuore? Ecco cosa devi concordare con il tuo cardiologo.
Pressione sanguigna
Il primo esame che tutti possiamo fare per scoprire le prime avvisaglie di problemi al cuore: l’analisi della pressione sanguigna. Chiaramente una valutazione attenta e precisa può essere fatta solo dal medico, meglio ancora se è il cardiologo a misurare la pressione.
Però tutti noi, anche a casa, possiamo tenere sotto controllo la pressione arteriosa minima e massima con uno strumento facile da usare. Un valore costantemente alto si definisce ipertensione, l’ipotensione è l’esatto opposto che non ha conseguenze gravi come la prima condizione ma comunque deve essere campanello d’allarme per proseguire su altri fronti.
Elettrocardiogramma
Uno degli esami specifici più importanti per scoprire come evolve la salute del cuore. Quest’analisi, nota anche come ECG, permette di scoprire l’attività cardiaca sia sotto sforzo che a riposo. L’indagine non è invasiva e neanche dolorosa: si applicano dei sensori sul torace e si registra l’evoluzione del battito su uno strumento noto come elettrocardiografo.
Il quale emette l’elettrocardiogramma, un documento che indica l’andamento del cuore ed eventuali picchi o depressioni che indicano una qualche irregolarità o sofferenza nelle diverse fasi dell’analisi. Così si scoprono eventuali aritmie o altri disturbi. Soprattutto sotto sforzo, infatti, si possono individuare patologie cardiache non immediatamente riscontrabili.
A che età fare questa indagine? Non esiste un limite di età, l’Ospedale del Bambin Gesù, ad esempio, consiglia di effettuare questo esame alla nascita, a 5 anni e a 12 anni di vita. Non a caso l’ECG fa parte degli esami di primo livello da fare per l’indagine cardiaca.
Holter cardiaco ECG
Un esame più specifico che riguarda soprattutto chi ha già individuato delle incongruenze con il ritmo cardiaco e presentano sintomi particolari come vertigini. Si tratta di un apparecchio che registra per 24 ore i parametri del cuore mentre l’individuo svolge le azioni quotidiane. Questa indagine permette di studiare meglio le aritmie cardiache.
Risonanza magnetica cardiaca
Un esame approfondito per individuare eventuali minacce in termini di patologie cardiache comprende anche la risonanza magnetica cardiaca, esame che consente di verificare
- Buon funzionamento del tessuto cardiaco.
- Condizioni preoccupanti a riposo o sotto stress.
- Struttura del miocardio in determinate circostanze.
Non sempre, infatti, si può determinare tutto ciò che serve dal punto di vista informativo con l’ecocardiografia. Per approfondire, infatti, la risonanza magnetica cardiaca è perfetta.
Ecocolordoppler cardiaco
Altro esame poco invasivo ma che può aiutare a individuare precocemente eventuali problemi del cuore. Il suo scopo è di valutare morfologia e funzionalità del cuore, delle sue pareti, dei ventricoli e degli atri ma anche delle valvole. Grazie a una rappresentazione cromatica (blu e rosso) dei flussi venosi e arteriosi si può analizzare il flusso ematico.
In questo modo è più semplice individuare le patologie vascolari come i temuti trombi e tutto ciò che rientra nelle problematiche aterosclerotiche, come le placche che rappresentano un problema per il passaggio del flusso sanguigno nelle arterie. Il vantaggio dell’ecocolor doppler cardiaco: con un esame non invasivo – sonda appoggiata sul torace – è possibile scoprire propensione a disturbi cardiaci importanti che tendono a svilupparsi senza sintomi.
TAC coronarica
Per approfondire eventuali lesioni aterosclerotiche è possibile procedere con una TAC coronarica che dà una visione tridimensionale del cuore e delle grandi arterie. In questo modo è possibile escludere eventuali problemi o confermare la necessità di procedere con indagini avanzate come la coronarografia, nota come l’angiografia delle coronarie.
Scintigrafia miocardica
Si tratta di un esame molto avanzato, quindi da eseguire quando ci sono già delle avvisaglie rispetto a problemi cardiaci. Inoltre si tratta di un esame invasivo perché prevede la somministrazione di un radiofarmaco che fa da riferimento per scoprire in modo approfondito eventuali casi di cardiopatia ischemica come, ad esempio, l’infarto del miocardio.
Peso corporeo
Chiudiamo con una nota chiara e ben definita: uno degli esami da eseguire per scoprire problemi al cuore è quello che possiamo svolgere anche in modo individuale: il peso.
Chiaramente un’analisi approfondita della struttura corporea può dare delle informazioni in più, però mantenere il peso corporeo sotto controllo è il primo step di analisi utile per prevenire problemi al cuore. Come suggerisce anche bhf.org.uk/risk-factors/obesity:
“Being overweight or obese can lead to many serious health conditions and can increase your risk of heart and circulatory diseases such as heart attack, stroke and vascular dementia”.
Essere in sovrappeso o magari obesi può portare a gravi condizioni di salute e aumentare il rischio di malattie cardiache e circolatorie come infarto, ictus e demenza vascolare. Quindi, possiamo iniziare fin da subito a valutare il rischio e correre ai ripari per evitare il peggio. In che modo? Mangiando bene e seguendo una dieta equilibrata mentre si fa sport.