La Giornata mondiale della copertura sanitaria si celebra ogni anno il 12 dicembre.
La data del 12/12/12 è facile da ricordare: quel giorno di 8 anni fa le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione per esortare ogni paese a dare priorità alla copertura sanitaria nel mondo, anche se ufficialmente il 12 dicembre è stato designato come Giornata internazionale della copertura sanitaria solo il 12 dicembre 2017.
Ma cosa significa esattamente “copertura sanitaria”?
Garantire a ogni persona i servizi sanitari di cui ha bisogno, senza difficoltà finanziarie, è il succo del movimento UHC (Universal health coverage). Gli obiettivi di questa Giornata sono:
- un sistema sanitario forte, efficiente e ben gestito;
- un sistema di finanziamento dei servizi sanitari;
- accesso a farmaci e tecnologie essenziali;
- un numero sufficiente di operatori sanitari ben formati e motivati.
Il motto scelto per la Giornata mondiale della copertura sanitaria è: Salute per tutti (Health for All).
L’esempio statunitense ed i costi della Salute
In effetti, l’accesso universale alle cure mediche in molte parti del mondo non è una questione affatto scontata: persino negli Stati Uniti avere accesso a cure di qualità ad un costo calmierato è possibile soltanto attraverso la stipula di assicurazioni sanitarie private, che non tutti possono permettersi e che possono avere limitazioni dettate da patologie croniche del richiedente o da predisposizioni familiari ad alcune malattie.
Quello che la maggioranza dei pazienti può dare per scontato in Italia ed in Europa è il costo effettivo delle cure mediche, come ad esempio il costo delle operazioni chirurgiche o le degenze ospedaliere: in USA l’operazione per l’applicazione di uno stent coronarico può costare dai 1500 ai 3000 dollari, a cui bisogna aggiungerne altri 15/18.000 per la degenza post-operatoria. Tali costi vengono assorbiti dall’assicurazione sanitaria privata del paziente, ma quando egli non ne è provvisto si ritrova a dover pagare l’intero costo dell’operazione oppure a rimandarla a quando potrà permettersela.
Per venire incontro al crescente movimento di sensibilizzazione popolare l’amministrazione Obama, nel 2010, emanò il “Patient Protection and Affordable Care Act” -il cosiddetto Obamacare-, una sorta di copertura sanitaria pubblica pensata per i pazienti che non potevano permettersi le assicurazioni private. Tale applicazione ha migliorato un po’ la situazione sanitaria statunitense, anche la pressione da parte delle potentissime compagnie assicurative ha, con l’arrivo dell’Amministrazione Trump, diminuito l’efficacia del provvedimento.
Le richieste chiave del movimento UHC

Dai parlamentari a esponenti della società civile, dai privati cittadini a figure del mondo accademico è nato un processo partecipativo che ha formulato una serie di richieste chiave del movimento UHC, affinché possano influenzare la politica di ogni paese per rendere la salute pubblica uno degli obiettivi più ambizioni della storia.
Non lasciare indietro nessuno. È questo anche l’obiettivo della Giornata mondiale delle persone con disabilità, che si è celebrata lo scorso 3 dicembre. La richiesta vuol sottolineare l’importanza e l’urgenza di raggiungere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari.
Questa richiesta ha una rilevanza maggiore nell’odierno periodo di crisi da COVID-19, con le strutture sanitarie al collasso e il personale medico e paramedico insufficiente a fronteggiare la pandemia.
Investire di più e meglio. Sostenere il finanziamento pubblico per gli investimenti sanitari. La sanità non è pubblica in molti paesi, così come ci sono ancora zone del pianeta in cui è impossibile accedere ai servizi sanitari semplicemente perché non esistono.
Qualità nell’assistenza sanitaria. Verso un sistema sanitario efficiente e di qualità, che possa garantire alle persone un’assistenza continua e professionale.
La richiesta vuole ribadire l’esigenza di avere sistemi sanitari di cui le comunità possano fidarsi.
Regole e leggi per le persone. La necessità è creare norme forti, ma soprattutto favorevoli ai bisogni delle persone.
Coinvolgere. Un invito all’intera comunità per lavorare insieme e creare un mondo più sano per la società, in ogni paese del mondo.
Parità dei sessi. Sono i principi fondamentali del movimento UHC: garantire la parità di genere e abbattere ogni diseguaglianza in ambito sanitario.
Preparazione alle emergenze. Ancor più sentita è questa richiesta nell’attuale situazione creata dalla pandemia da COVID-19, dove “emergenza” diviene una parola chiave da cui dipende la salute dell’intera comunità mondiale.
Il movimento UHC sollecita i governi nella creazione di sistemi sanitari forti e resilienti sia per rispondere adeguatamente a ogni emergenza sanitaria sia per migliorare la preparazione del personale sanitario.
Giornata mondiale della copertura sanitaria e COVID-19
La pandemia da Covid-19 ha preso tutte le Nazioni di sorpresa, rendendo esplosiva una situazione che forse si sarebbe potuta evitare, o perlomeno avrebbe potuto comportare un minor numero di morti e di limitazioni se fosse stata gestita diversamente.
Il virus, l’incapacità dei sistemi sanitari a fornire i servizi essenziali e l’impatto socio-economico della pandemia hanno causato, direttamente e indirettamente, mortalità e morbilità in ogni paese.
- Ridurre la trasmissione di COVID-19 potenziando il servizio della sanità pubblica.
- Fornire disposizioni universali per i test sierologici, l’isolamento e il tracciamento dei contatti.
- Ridurre la mortalità da COVID-19 garantendo a tutti i pazienti infetti l’accesso alla cure.
Con una copertura sanitaria universale ogni comunità potrebbe affrontare in modo adeguato le emergenze e l’urgenza di assistenza sanitaria. Il tema della copertura sanitaria universale, infatti, contiene al suo interno anche il tema del miglioramento della spesa pubblica dei sistemi sanitari nazionali, che non vuol dire diminuire la spesa, ma gestirne meglio i costi e pianificare gli interventi con lungimiranza: investire su un adeguato numero di posti letto in terapia intensiva per milione di abitanti, aggiornare i piani pandemici o aumentare le risorse per formare giovani medici specialistici sono tutti aspetti che rientrano nel tema dello Stato capace di assicurare l’assistenza ai propri cittadini.