Ogni anno, in Europa, le malattie cardiovascolari (CVD), in primo luogo la CVD aterosclerotica, sono responsabili di oltre quattro milioni di decessi. Studi prospettici, studi randomizzati e studi di randomizzazione mendeliana hanno tutti, ugualmente dimostrato che l'aumento di C-LDL è una causa prevalente di atherosclerotic cardiovascular disease (ASCVD) e che, parimenti, la riduzione degli eventi cardiovascolari correla linearmente con la riduzione dei livelli di colesterolo LDL, senza una soglia inferiore (almeno fino a 35 mg/dl).
La riduzione proporzionale del rischio di ASCVD ottenuta abbassando il C-LDL (ad es. con una statina, ezetimibe o un inibitore del PCSK9) dipende dalla riduzione assoluta del C-LDL, e, per ogni riduzione di 40 mg/dl corrisponde una riduzione di circa un quinto (20%) in ASCVD. (1,2,3). Purtroppo, nonostante i grandi progressi ottenuti nello sviluppo di nuove molecole attive nel ridurre il C-LDL, raggiungere gli specifici target, soprattutto nei pazienti a rischio elevato o molto elevato, è decisamente molto difficile.
Le nuove linee guida ESC/EAS forniscono raccomandazioni aggiornate su come modificare i livelli dei lipidi plasmatici attraverso lo stile di vita ed i farmaci per ridurre il rischio di CVD aterosclerotica, in funzione del rischio cardiovascolare totale e dei livelli basali di LDL.
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