“Sì a una legge in grado di normare una materia tanto complessa e delicata come le Dichiarazioni anticipate di trattamento, ma a due condizioni: che si vada nella stessa direzione del Codice deontologico e che si rispetti l’autonomia del medico, quale garante dell’autodeterminazione della persona assistita”. E’ quanto espresso dal Consiglio nazionale della Fnomceo, riunito questa mattina insieme alla Consulta deontologica, per un approfondimento sul testo della proposta di legge sul testamento biologico, approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera.
Il testo è stato presentato nei dettagli dalla relatrice, l’onorevole Donata Lenzi, e dall’onorevole Raffaele Calabrò, oltre che dal senatore Amedeo Bianco. Le proposte emerse questa mattina saranno quindi raccolte e inviate alla stessa relatrice e agli altri componenti della Commissione.
“Quando una vita finisce ci sono, l’una di fronte all’altra, due persone: chi muore e chi lo assiste – è stato detto nelle conclusioni -. Il nostro compito di medici è quello di stare vicini alle persone, vivere per loro difendendo la nostra autonomia. Perché per noi l’autonomia è requisito imprescindibile per difendere la libertà del cittadino. E’ in questo senso che abbiamo sempre interpretato il principio di autonomia: libertà di poter fare quello che, in scienza e coscienza, si ritiene di dover fare”.
Roma, 17 feb. (AdnKronos Salute)