Quarta dose del vaccino anti COVID-19: quali novità?

Sarà necessaria?

Da ormai due anni la pandemia ha cambiato il corso della nostra vita. Ai problemi di salute derivanti dal Sars-CoV-2, alle forti limitazioni subite nella prima parte di conoscenza di questo virus, alla grande paura di fronte ad un pericolo invisibile, siamo riusciti a trovare conforto attraverso l’arma dei vaccini.
Dapprima sperando in un loro arrivo, poi attraverso la più grande vaccinazione di massa organizzata nella storia a livello globale.

Eppure, dopo un primo ciclo di vaccinazione, dose e richiamo, ci siamo velocemente ritrovati a dover subire una terza dose (la cosiddetta booster) per fronteggiare la diminuzione di efficacia dei vaccini e per l’avanzata della variante delta.

Con l’arrivo della variante omicron abbiamo scoperto che la variante omicron ha una maggiore capacità di sfuggire alla protezione fornita dai vaccini, e ciò ha portato alcuni scienziati (ed alcuni stati) ad interrogarsi sulla necessità o meno di somministrare una quarta dose di vaccino anti-covid.

Questo è uno dei punti che alimenta i dubbi dei cittadini: la Quarta dose del vaccino anti COVID-19 sarà necessaria? In realtà non si tratta di una scelta tanto lontana, anche se la maggior parte dei paesi che sono propensi al quarto vaccino danno la priorità alle persone immunocompromesse. Questo è il caso del Regno Unito, come sottolinea il sito NHS.

“A 3rd dose and booster dose (4th dose) of the coronavirus (COVID-19) vaccine is being offered to people aged 12 and over who had a severely weakened immune system when they had their first 2 doses”.

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L’esperimento Israele

Israele, da sempre considerato un riferimento rispetto alla lotta contro il nuovo Coronavirus, sembra abbastanza propenso a proseguire questa strada. Ecco le parole del Primo Ministro:

“We discussed a lot about the fourth vaccine. It took a few days to approve it, but now that we did, we are sure that it will help us as individuals to deal with the disease and help us as a country to deal with the pandemic”.

Bennet sottolinea che c’è voluto del tempo per riflettere sulla possibilità di approvare la quarta dose del vaccino. Ma è tempo di agire, convinto che tale scelta possa aiutare la gestione pandemica nazionale.

Al di là delle scelte politiche, cosa sappiamo sulla scorta delle evidenze rispetto a questa possibile quarta dose?

Probabilmente un richiamo aiuterà ad affrontare nuove ondate della malattia. Tutto ciò nonostante il dibattito resti ancora aperto tra gli scienziati rispetto alla necessità di prove che vadano a favore o contro un altro richiamo di massa.

La quarta dose di vaccino e la Omicron

I risultati delle prime ricerche sull’efficacia della quarta dose di vaccino anti COVID-19 suggeriscono che il richiamo contribuirebbe ben poco per prevenire l’infezione dalla variante Omicron.

Lo Sheba Hospital – uno degli istituti medici più importanti di Israele – ha infatti somministrato una quarta dose del vaccino Pfizer-BioNtech o Moderna a 274 dei suoi operatori sanitari. Durante l’analisi dei dati gli scienziati hanno così scoperto che il booster aumenterebbe in maniera residuale il numero di anticorpi e non contribuirebbe ad aumentare la protezione da diffusione.

“The vaccine still works well against the Alpha and Delta variants, Regev-Yochay said, and a fourth shot should go to older adults and those who face higher risks for severe COVID-19 (…) Sheba Medical Center published a statement calling for “continuing the vaccination drive for risk groups at this time, even though the vaccine doesn’t provide optimal protection against getting infected with the variant.”

Lo Sheba Medical Center – sempre secondo webmd.com – ha pubblicato una dichiarazione chiedendo di continuare la campagna di vaccinazione per i gruppi a rischio in questo momento, sebbene il vaccino non fornisca una protezione ottimale contro l’infezione.

Pareri contrastanti sulla necessità

Mentre Israele, proprio nell’ultima fase di gennaio 2022, si avvia verso una quarta dose universale del vaccino anti COVID-19, si aggiungono voci e pareri che vedono questo ulteriore booster come un passaggio non obbligato per tutti. Ma solo per i più fragili.

Secondo Marco Cavaleri (Ema) la quarta dose del vaccino contro il Sars CoV-2 è un passaggio ragionevole in soggetti vulnerabili, quindi per persone con sistema immunitario indebolito. In questi casi – continua responsabile per i vaccini dell’Agenzia europea del farmaco – sarà necessario coordinare le vaccinazioni contro il nuovo Coronavirus

In modo da somministrare le dosi booster con l’arrivo della stagione fredda. Importante sottolineare questo passaggio: l’EMA non ha ancora analizzato i dati e non ci sono ancora dati clinici che supportano la necessità di una vaccinazione di massa su tutta la popolazione.

Sulla stessa lunghezza d’onda è Andrew Pollard, a capo dello sviluppo del vaccino Oxford-AstraZeneca. Dobbiamo concentrarci sulla prevenzione di malattie gravi, sottolinea lo studioso, e sulla protezione dei sistemi sanitari in tutto il mondo. Questo significa che:

“The future must be focusing on the vulnerable and making boosters or treatments available to them to protect them (…). We know that people have strong antibodies for a few months after their third vaccination, but more data are needed to assess whether, when, and how often those who are vulnerable will need additional doses. We can’t vaccinate the planet every four to six months. It’s not sustainable.”

Dobbiamo concentrarci sui soggetti vulnerabili e mettere a loro disposizione booster o trattamenti specifici per proteggerli. Sappiamo che dopo il vaccino le persone hanno anticorpi in grado di contrastare la malattia per alcuni mesi, ma sono necessari più dati. Non possiamo vaccinare il pianeta ogni quattro o sei mesi. Non è sostenibile né affrontabile.

La metafora dell’atleta

Ne giorni scorsi è circolata molto una metafora sportiva sulla quarta dose: immaginando un podista che deve allenarsi per una maratona, una prima fase di allenamento porta l’atleta a creare una “base” necessaria per affontare lo sforzo.
Una seconda fase può aiutarlo a migliorare la sua performance e, qualora non fosse sufficiente, una terza fase potrebbe aiutarlo a rifinire il progetto atletico.
Ma una quarta sessione potrebbe addirittura essere controproducente, sfiancando l’atleta e provocando un sovrallenamento in grado di rovinare gli sforzi fatti.

Probabilmente, una quarta fase di allenamento potrebbe invece essere utile ad un atleta con qualche anno sulle spalle per mantenere una buona performance dinnanzi alla gara.

Cosa sappiamo oggi sulla quarta dose?

Nel bailamme quotidiano di notizie e dichiarazioni più o meno ufficiali sappiamo questo: c’è bisogno di affidarsi alle fonti riconosciute. Per ora possiamo affidarci alla necessità di effettuare la terza dose che è il vero contrasto a quella che è la variante Omicron.

“Nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 75% e al 97,8%”.
Questo è ciò che riporta il bollettino di sorveglianza integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità del 5 gennaio 2022. Per ora quello che dobbiamo rispettare è la tabella di marcia relativa alle seconde e terze dosi, dopo ovviamente la prima inoculazione.