Alessia Alunno, Francesco Carubbi, Claudio Ferri
Università dell’Aquila – Dipartimento MeSVA, Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sanità Pubblica – Ospedale San Salvatore – UOC Medicina Interna e Nefrologia – L’Aquila
L’artrite reumatoide (AR) è la più frequente patologia reumatologica a carattere infiammatorio cronico.
Ormai da anni, è noto come i pazienti affetti da AR presentino un rischio cardiovascolare (CV) più elevato rispetto alla popolazione generale.
Più nello specifico, il rischio di eventi cerebrovascolari è aumentato di circa il 50%, mentre il rischio di infarto miocardico è grosso modo raddoppiato. Inoltre, i pazienti affetti da AR hanno quasi il doppio del rischio di sviluppare scompenso cardiaco, sia con frazione di eiezione preservata che con frazione di eiezione ridotta (1, 2).
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