Sulla terza dose del vaccino anti COVID-19

Cosa ci dicono i dati internazionali?

Francesco Cipollone, Ilaria Rossi, Damiano D’Ardes
Istituto di Clinica Medica, Università “G. d’Annunzio” Chieti

Anche l’Italia è in quella che possiamo considerare di fatto la quarta ondata pandemica (articolo inviato nel mese di Gennaio 22, ndr). È una fase però diversa dalle altre affrontate in precedenza, perché il nostro armamentario contro il SARS-CoV-2 ha questa volta degli alleati estremamente preziosi, soprattutto per quanto riguarda la necessità di ricorso alle cure ospedaliere e in particolare a quelle intensive: i vaccini.

Proprio in queste settimane è in atto la campagna di vaccinazione per la cosiddetta “terza dose” del vaccino contro il COVID-19.

Numerose sono le pubblicazioni internazionali che hanno mostrato il vantaggio di sottoporsi a questo richiamo poiché l’immunità indotta dalle prime dosi si affievolisce nel tempo. Inoltre, sono state fatte varie analisi, e altre sono in corso, dai dati ricavabili dalle popolazioni già sottoposte alla campagna di richiamo, come in Israele, in cui la terza dose è stata già ampiamente somministrata.

Le pubblicazioni del New England Journal of Medicine

Tra i tanti studi importanti apparsi in campo internazionale sul tema, ne prendiamo in considerazione anzitutto due, che sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine (NEJM).

Nella prima pubblicazione del NEJM (1) (DOI: 10.1056/NEJMoa2114583) si evidenzia che a sei mesi dalla seconda dose del vaccino BNT162b2 (Pfizer), la risposta umorale è sostanzialmente diminuita, specialmente tra gli uomini, tra le persone di età pari o superiore a 65 anni e tra i pazienti con immunosoppressione.

L’altra pubblicazione rilevante del NEJM (2) (DOI: 10.1056/NEJMoa2114255) ha preso in considerazione i dati di 1.137.804 soggetti, tratti dal database del Ministero della Salute israeliano, e ha mostrato come, tra i soggetti di età pari o superiore a 60 anni e che avevano ricevuto due dosi del vaccino BNT162b2 (Pfizer) almeno 5 mesi prima, coloro che avevano ricevuto un richiamo (terza dose) del vaccino BNT162b2 mostravano tassi di COVID-19 confermato e di malattia grave sostanzialmente inferiori a coloro che non avevano ancora ricevuto la dose booster.

Il nuovo articolo pubblicato su JAMA

Inoltre è stato recentemente pubblicato su JAMA Internal Medicine, altra rivista di grande rilevanza internazionale, un altro paper sui dati israeliani (3).

Anche in questo caso la pubblicazione prendeva in considerazione un campione considerevole di soggetti, dimostrando l’efficacia della terza dose. Infatti la popolazione dello studio includeva 306.710 soggetti che avevano un’età di almeno 40 anni (55% donne) e avevano ricevuto 2 o 3 dosi del vaccino BNT162b2 (Pfizer) e non avevano avuto un risultato positivo al tampone molecolare per SARS-CoV-2 prima dell’inizio del periodo di osservazione.

Durante il periodo di studio sono stati eseguiti complessivamente 500.232 tamponi, 227.380 tra coloro che avevano ricevuto 2 dosi e 272.852 tra coloro che avevano ricevuto 3 dosi, con il riscontro di 14.989 (6,6%) e 4.941 (1,8%) soggetti risultati positivi rispettivamente in ​​ciascun gruppo. Confrontando coloro che avevano ricevuto la dose booster e quelli che avevano ricevuto le 2 somministrazioni, è emerso un odds ratio di 0,14 (95% CI, 0,13-0,15) dopo i 28 giorni dalla dose di richiamo, con l’86% di riduzione delle probabilità di risultare positivi per SARS-CoV-2.

Affidiamoci alla scienza

La letteratura scientifica ci mostra, quindi, dati incoraggianti che rafforzano la campagna vaccinale in atto e che rappresentano, ancora una volta, un valido supporto al metodo scientifico con cui la comunità medica internazionale sta fronteggiando la sfida dell’emergenza pandemica in cui i vaccini rivestono un ruolo chiave.

BIBLIOGRAFIA

  1. Levin EG, Lustig Y, Cohen C, Fluss R, Indenbaum V, Amit S, Doolman R, Asraf K, Mendelson E, Ziv A, Rubin C, Freedman L, Kreiss Y, Regev-Yochay G. Waning Immune Humoral Response to BNT162b2 Covid-19 Vaccine over 6 Months. N Engl J Med. 2021 Oct 6:NEJMoa2114583. doi: 10.1056/NEJMoa2114583. Epub ahead of print. PMID: 34614326; PMCID: PMC8522797.
  • Bar-On YM, Goldberg Y, Mandel M, Bodenheimer O, Freedman L, Kalkstein N, Mizrahi B, Alroy-Preis S, Ash N, Milo R, Huppert A. Protection of BNT162b2 Vaccine Booster against Covid-19 in Israel. N Engl J Med. 2021 Oct 7;385(15):1393-1400. doi: 10.1056/NEJMoa2114255. Epub 2021 Sep 15. PMID: 34525275; PMCID: PMC8461568.
  • Patalon T, Gazit S, Pitzer VE, Prunas O, Warren JL, Weinberger DM. Odds of Testing Positive for SARS-CoV-2 Following Receipt of 3 vs 2 Doses of the BNT162b2 mRNA Vaccine. JAMA Intern Med. 2021 Nov 30. doi: 10.1001/jamainternmed.2021.7382. Epub ahead of print. PMID: 34846533.