Non è mai facile parlare di un cancro e soprattutto di un male come il tumore alla tiroide. Anche perché spesso, nell’immaginario collettivo, questa condizione viene allineata a un esito infausto. Ma la medicina fa passi da gigante e si scoprono sempre nuove frontiere.
Questo vale anche per il tumore alla tiroide che da sempre è considerato un male molto diffuso, soprattutto tra le donne. E al tempo stesso si sviluppa silenziosamente, senza dare grandi sintomi all’inizio. Ecco perché dobbiamo approfondire e capire di più.
Cos’è la tiroide e il relativo tumore
La tiroide è una ghiandola che si trova nel collo, all’altezza del pomo d’adamo. Ha il compito di produrre gli ormoni tiroidei che permettono di regolare diversi aspetti del corpo umano, come il battito cardiaco, il metabolismo nutrizionale e lo sviluppo nei più piccoli.
Tipologie di cancro alla tiroide
Ci sono diverse malattie che interessano la tiroide – tipo l’ipertiroidismo o l’ipotiroidismo, eccesso o carenza di ormoni nel corpo – però una delle condizioni più gravi è il tumore. Vale a dire la trasformazione delle cellule che può portare a esiti differenti, non per forza maligni.
“Your doctor may find a lump (nodule) in your thyroid during a routine medical exam (…). When a thyroid nodule is found, an ultrasound of the thyroid and a fine-needle aspiration biopsy are often done to check for signs of cancer (…). Thyroid nodules usually don’t cause symptoms or need treatment”.
Il cancro della tiroide è una malattia in cui le cellule maligne si formano nei tessuti della ghiandola. Ma non tutti i noduli trovati durante gli esami prescritti dal medico sono considerati negativi. Come suggerisce anche il portale www.cancer.gov, solo una parte di queste condizioni note come noduli tiroidei viene diagnosticata come cancro.
La forma più comune è la forma ben differenziata papillare e follicolare. Quella scarsamente differenziata rappresenta una percentuale scarsa e diminuisce ancora di più quella indifferenziata. Esiste anche il tumore alla tiroide in forma midollare.
Quanto è diffuso il tumore alla tiroide in Italia?
Citiamo il sito AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – per avere una stima dell’incidenza sulla popolazione italiana. In sintesi, possiamo dire che il tumore alla tiroide:
“Rappresenta il 3-4 per cento di tutti i tumori umani e colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni. È uno dei tumori più frequenti per le donne in questa fascia d’età. L’incidenza è di circa 5 casi ogni 100.000 abitanti per gli uomini e circa 15-18 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per le donne”.
Questi dati descrivono una condizione in cui si tende verso un aumento dei casi scoperti di tumore alla tiroide. Come suggerisce sempre la fondazione per la lotta contro i tumori, questo può essere considerato frutto di un aumento della sensibilità verso i controlli e la diagnosi precoce che porta a scoprire il problema dopo una semplice ecografia.
Quali sono i sintomi del tumore alla tiroide
Il cancro alla tiroide – nelle sue diverse forme – spesso non dà sintomi nella sua formazione iniziale. Il primo segnale d’allarme dovrebbe essere la presenza di un nodulo nei pressi della ghiandola, riscontrabile anche al tatto. Solo nelle forme avanzate si potrebbero avere difficoltà di respirazione e deglutizione con raucedine e dolore quando si ingoia.
Cause e fattori di rischio
Ci sono delle persone che hanno un maggior rischio di contrarre un tumore maligno alla tiroide? Sì, come suggerisce sempre in National Cancer Institute (cancer.org) sono 4 i fattori principali che determinano una maggiore probabilità di ammalarsi di cancro alla tiroide:
- Genere femminile.
- Età compresa tra i 20 e i 65 anni.
- Storia familiare con casi di tumore alla tiroide o aumento di volume (gozzo).
- Cambio di gene ereditario.
- Esposizione a radiazioni ionizzanti.
L’AIRC aggiunge che la carenza di iodio può determinare la comparsa dell’ingrossamento e della presenza di diversi noduli. I quali possono determinare anche forme maligne.
Cure ed evoluzioni delle terapie
Di sicuro il tumore alla tiroide ha una buona percentuale di sopravvivenza nel genere umano. E il problema spesso viene risolto con l’asportazione chirurgica della ghiandola.

Ma la medicina fa passi da gigante e le nuove tecnologie aiutano a formulare diagnosi più precise a partire proprio dall’indagine conoscitiva. Sappiamo che l’ecografia è il punto di partenza e l’ago-aspirazione permette di completare la diagnosi. Oggi sappiamo che l’analisi fotoacustica multiparametrica dei tumori tiroidei può ridurre il numero di biopsie necessarie:
“To reduce the number of unnecessary biopsies, we explored the use of multiparametric photoacoustic (PA) analysis in combination with the American Thyroid Association (ATA) Guideline (ATAP). (…) As a proof of concept, the results show that the proposed new ATAP scoring can help physicians examine thyroid nodules for fine-needle aspiration biopsy, thus reducing unnecessary biopsies”.
Buone notizie arrivano anche dallo sviluppo di nuovi farmaci per combattere il cancro alla tiroide. La causa farmaceutica Ipsen, infatti, definisce la collaborazione con la collega Exelixis per sviluppare medicinali a base di cabozantinib, elemento già approvato per combattere il carcinoma midollare della tiroide diffuso ad altre parti del corpo (metastasi).
Questo intervento combinato delle case farmaceutiche è rivolto ai pazienti interessati da una forma particolare di tumore della tiroide, ovvero il carcinoma tiroideo differenziato refrattario al radioiodio in progressione dopo una precedente terapia. I buoni risultati della Fase III COSMIC-311 fanno ben sperare e le parole di Howard Mayer, Executive Vice President e Head of Research and Development Ipsen sono importanti per gli sviluppi medici:
“Siamo lieti di continuare a lavorare sulle solide basi con Exelixis per analizzare, in collaborazione con le autorità regolatorie, le potenzialità di cabozantinib in una popolazione di pazienti con opzioni di trattamento attualmente limitate”.
Tutto questo non deve far dimenticare l’importanza della diagnosi precoce. Come sempre, un controllo medico di prevenzione aiuta a individuare eventuali problemi sul nascere.